Il Gran Priorato dell’Ordine di Malta si trova sul colle Aventino a Roma, nella piazza oggi intitolata all’Ordine, in fondo a via di Santa Sabina.
Non è un luogo normalmente aperto al pubblico, ma si accede esclusivamente con un ingresso speciale concesso dall’Ordine a chi di professione organizza visite guidate in città.
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Il Gran Priorato dell’Ordine di Malta all’Aventino: un po’ di storia

Il Gran Priorato dell’Ordine di Malta sorge nel luogo in cui, anticamente, si trovava la chiesa benedettina cluniacense di Santa Maria de Aventino, presa in possesso nel XIV secolo dall’Ordine Ospitaliero dei Cavalieri di Rodi, diretti eredi del soppresso ordine dei Templari.
L’Ordine nel corso dei secoli ha subito varie vicissitudini e trasformazioni interne.
Sotto la pressione della minaccia ottomana i Cavalieri sono costretti a lasciare anche Rodi finché, nel 1530, riescono ad ottenere il possesso di Malta, con l’approvazione del re Carlo V e del papa Clemente VII.
La situazione si ribaltò di nuovo nel 1798, quando Napoleone occupò Malta, e i cavalieri si trovarono costretti ad arrendersi, nel rispetto del loro giuramento secondo cui non avrebbero mai imbracciato le armi contro una popolazione cristiana.
Dopo aver quindi trasferito la sede prima in Sicilia, poi a Ferrara, l’Ordine arrivò definitivamente a Roma nel 1834.
La Città Eterna era già sede di uno dei sei Gran Priorati in cui è diviso l’Ordine, quello dell’Italia Centrale.
Da questo momento diventa anche la sede centrale dell’intero ordine, e la Villa Magistrale sul colle Aventino ne rappresenta la sede governativa.
L’aspetto attuale si deve alla committenza del cardinale Giovanni Battista Rezzonico, Gran Priore del Sovrano Ordine Militare di Malta e nipote di papa Clemente XIII, che nel 1764 affidò a Giovan Battista Piranesi la ristrutturazione del Priorato e della piazzetta adiacente.
Giovan Battista Piranesi architetto

La Villa Magistrale dell’Ordine di Malta all’Aventino e la piazzetta antistante rappresentano l’unico progetto architettonico portato a termine dal veneziano Giovanni Battista Piranesi (1720 – 1778).
Il suo nome è legato soprattutto all’incisione, al disegno, e al profondo studio dell’arte e dell’architettura antica.
Molto note sono le sue incisioni che rappresentano le vedute delle rovine romane, e ancor più note sono probabilmente le tavole delle Carceri d’Invenzione.
Con una tecnica perfetta ed una altissima padronanza delle regole della prospettiva, Piranesi creò immagini allucinate e atmosfere visionarie. Caratteristiche che verranno trasportate anche nell’architettura.
Giovan Battista era nipote da parte di madre di Matteo Lucchesi, architetto del Magistero delle Acque della Serenissima, e lavorò come apprendista presso l’architetto-ingegnere Giovanni Scalfarotto.
Quello della Villa Magistrale dell’Ordine di Malta non è l’unico progetto architettonico del Piranesi.
I Rezzonico, veneziani come l’artista, avevano già affidato al maestro la ristrutturazione degli interni e degli arredi di Castel Gandolfo, del Quirinale e del Campidoglio, nonché del presbiterio della Basilica di San Giovanni in Laterano.
Tuttavia, nulla andò mai in porto.
La Villa Magistrale è l’unico progetto del Piranesi a vedere la luce: qui l’architetto lavora sulla piazza, il giardino e sulla piccola Chiesa di Santa Maria del Priorato, lasciando inalterata la cinquecentesca Villa Magistrale.
Villa Magistrale del Gran Priorato dell’Ordine di Malta: la visita

La visita alla Villa Magistrale del Gran Priorato dell’Ordine di Malta, oltre la famosa serratura, comprende la passeggiata nel giardino e la Chiesa di Santa Maria del Priorato. La Villa, ossia l’edificio centrale con gli uffici amministrativi, non è accessibile alle visite guidate.
Tuttavia, prima di entrare, bisogna soffermarsi sulla piazzetta antistante l’ingresso, recentemente restaurata.
Piranesi ha creato una sorta di recinto composto di steli e obelischi.
Elementi decorativi tratti dal repertorio iconografico etrusco e romano si mescolano ai simboli araldici della famiglia Rezzonico, che sono la torre e l’aquila bicefala.
Armi e scudi fanno invece riferimento alle imprese militari e navali dell’ordine cavalleresco, e tra questi il serpente richiama il nome antico del colle Aventino: Mons Serpentarius.
Il portale che Piranesi aveva immaginato come ingresso principale è sempre chiuso. Per coloro che partecipano alla visita interna l’ingresso è un cancello laterale.
Il Giardino

L’ingresso si apre sul vialetto alberato che conduce al giardino e alla piccola Chiesa di Santa Maria del Priorato.
Il Giardino è del tipo all’italiana, con siepi di bosso e diverse specie vegetali tra cui un secolare cedro italico.
Un antico pozzo risalente al 1244 è l’unica testimonianza della presenza templare in questo sito che Piranesi, amante della storia, ha deciso di ricollocare in una nicchia con un cartiglio che recita “Templariorum Ordinis Vestigium”.
Quando Piranesi si mise a lavorare alla risistemazione del giardino, si rese conto che da questo punto dell’Aventino si godeva di una bella vista sulla cupola di San Pietro, e decise quindi di incorniciarla all’interno di una galleria prospettica composta di piante di lauro.
L’effetto a cannocchiale si disperde man mano che si percorre la galleria fino alla terrazza, ma ad ogni modo il panorama merita una sosta.
Nel giardino si trova anche la Coffee House, un piccolo edificio realizzato nel Seicento su commissione del cardinal Pamphili, all’interno del quale sono esposti gli stemmi dei Cavalieri Professi che dal 1836 hanno governato il Sovrano Militare Ordine di Malta.
La Chiesa di Santa Maria del Priorato

L’edificio già esistente venne totalmente rinnovato dal Piranesi con una decorazione ricca di simbologie che fanno riferimento all’Ordine e alla famiglia Rezzonico.
I bombardamenti francesi del 1849 hanno distrutto una sorta di attico che Piranesi aveva aggiunto per slanciare in altezza la piccola chiesa.
Rimangono però inalterate le decorazioni del timpano e intorno al portale d’ingresso.
Osservando il timpano si possono notare i due simboli legati alle due bandiere dell’Ordine di Malta: la croce a otto punte, che rappresenta le opere dell’Ordine, e la croce latina che viene rappresentata bianca su campo rosso nella bandiera di Stato.
Sotto il timpano una sorta di sarcofago strigilato incornicia l’oculo e, ai lati del portale, due candelabri sono composti da una serie di simboli, che possono essere interpretati come un percorso di purificazione, dal basso verso l’alto.
L’acronimo FERT fa riferimento al motto “Fortitudo Eius Rhodum Tenuit”, a ricordare l’impegno dei Cavalieri nella difesa di Rodi, con il sostegno delle truppe della famiglia Savoia, sodalizio che tuttora persiste.
L’interno della chiesa è piccolo e raccolto, un trionfo di bianche decorazioni in stucco, soprattutto nel soffitto e nel grande altare dedicato a San Basilio.
Sulla destra della navata si trova il monumento funebre di Giovan Battista Piranesi. Lo vediamo abbigliato con la toga da antico romano, un braccio appoggiato su un’erma in atteggiamento riflessivo, e un rotolo nell’altra mano dove si può vedere la pianta del Tempio di Poseidon a Paestum, uno dei suoi ultimi studi.
Le bandiere esposte lungo tutta la navata fanno riferimento alle principali lingue parlate all’interno dell’Ordine all’epoca del Piranesi.
Non stupirti di vedere una strana bandiera italiana, con scritta gialla su fondo nero: in quel momento la penisola italica non era ancora unificata.
Curiosità sul Sovrano Militare Ordine di Malta

Il Sovrano Militare Ordine di Malta gode del diritto di extraterritorialità, anche se non ha nessun territorio su cui governare.
Ha diritto a partecipare alle Nazioni Unite come uditore, senza nessun potere decisionale.
L’Ordine è diviso in sei Gran Priorati, sei Sotto Priorati, e 47 associazioni nazionali in tutto il mondo.
Roma è la sede del Gran Priorato del Centro Italia, e centro governativo dell’intero Ordine.
A via dei Condotti si trova la residenza del Gran Maestro, mentre quella sull’Aventino è la sede istituzionale, che ospita anche l’ambasciata presso lo Stato Italiano dell’Ordine.
Al suo interno vige una rigida gerarchia che vede in cima i Cavalieri Professi, cioè coloro tra i quali viene eletto il Gran Maestro, e devono seguire il voto di castità, obbedienza e povertà.
Il secondo ceto, composto di cavalieri e dame, non ha l’obbligo di castità, ma ha l’obbligo di seguire l’ortodossia cattolica.
Il terzo ceto, composto anche questo di cavalieri e dame, non ha nessun obbligo, ma si impegna a vivere secondo i dettami della chiesa cattolica.
Il Gran Maestro, al momento della sua elezione, riceve il titolo onorifico di cardinale da parte del Papa, anche se non può eleggere, né essere eletto papa, per evitare una sovrapposizione di poteri.
Fino a un anno fa circa, il Gran Maestro rimaneva in carica a vita. Oggi, in seguito ad una riforma costituzionale, il Gran Maestro rimane in carica fino al compimento degli 80 anni.
Come arrivare al Gran Priorato dei Cavalieri di Malta all’Aventino
La Villa Magistrale dell’Ordine di Malta si trova in Piazza Cavalieri di Malta sul Colle Aventino.
Si può raggiungere facilmente a piedi dal Circo Massimo.
Dal Piazzale Ugo la Malfa, dietro al grande monumento a Giuseppe Mazzini, salire lungo via di Valle Murcia e proseguire poi lungo via di Santa Sabina fino alla piazza.