La Casa d’Arte Futurista di Fortunato Depero a Rovereto è esempio unico al mondo di casa museo fondata da un artista futurista.
Inserita nel circuito del Museum Pass di Trento e Rovereto, questo museo conserva ancora tutti gli arredi progettati da Fortunato Depero.
Nato come laboratorio creativo dedicato all’arte, al design e alla pubblicità, venne trasformato dall’artista stesso in museo, ma conserva ancora l’originale impostazione.
Casa Depero col Museum Pass di Trento e Rovereto

Sei un appassionato d’arte e stai progettando un viaggio in Trentino?
Il Museum Pass potrebbe essere uno strumento che fa al caso tuo.
Si tratta di una tessera che permette di accedere ai principali musei, castelli e luoghi della cultura del territorio di Trento e Rovereto. Sono inclusi anche i festival culturali della zona, oltre all’uso illimitato del trasporto pubblico locale, compresi i treni regionali.
Questo Pass permette di visitare la Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto, ma anche il Mart e il Castello di Rovereto. Oppure il MUSE a Trento, il Castello del Buonconsiglio, la Galleria Civica, la Basilica Paleocristiana di San Vigilio. Il territorio offre molto per amanti del turismo culturale.
Questa tessera integrata costa 22 euro e ha una validità è di 48 ore.
Non preoccuparti se prevedi una permanenza più lunga, perché facendo subito l’accesso on line è possibile estendere la validità per ben tre mesi senza nessun costo aggiuntivo.
Il Museum Pass si può acquistare on line, oppure presso gli uffici turistici a Trento e Rovereto, e nelle biglietterie dei musei aderenti.
Fortunato Depero: biografia in sintesi

Fortunato Depero appartiene alla seconda generazione di artisti futuristi che, nel primo dopoguerra, nonostante la sofferenza e le devastazioni degli eventi bellici, continuarono fermamente a sostenere lo schieramento fascista con un atteggiamento volto verso l’avanguardia, il progresso e l’interventismo.
Fin dall’inizio del suo lavoro si distinse per i suoi molteplici interessi. Non solo la pittura, ma anche scenografia, design, grafica pubblicitaria, fino alla poesia e alla musica.
Depero nacque in Trentino nel 1892, nella Val di Non; di estrazione operaia, era figlio di uno spazzacamino.
A 23 anni firmò insieme a Balla il Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo.
Dopo l’esperienza bellica e varie esperienze in diverse città italiane, Fortunato Depero ritornò nella sua terra natia alla fine della Prima Guerra Mondiale, dove fondò la Casa d’Arte Futurista.
Nel 1928 si trasferì insieme alla moglie Rosetta a New York, il tempio della modernità per il mito futurista, ma fece rientro in patria dopo soli due anni deluso e pressato dai problemi economici.
A parte un secondo breve soggiorno negli Stati Uniti, Depero passò il resto della sua vita in un sempre maggiore isolamento culturale.
Rimase fedele ai principi teorici del movimento futurista, e si distaccò dal dibattito artistico internazionale che stava prendendo nuove direzioni.
Morì nel 1960 a Rovereto, poco dopo aver trasformato la sua Casa d’Arte Futurista in museo.
La Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero

Nel 1919 Fortunato Depero decise di fondare a Rovereto una Casa d’Arte che all’inizio utilizzò come laboratorio creativo.
Si trattava della realizzazione di un sogno: un laboratorio specializzato nelle arti applicate, nel design e nella pubblicità.
Poco prima di morire trasformò questo laboratorio in museo e, ad oggi, la Casa d’Arte Futurista di Rovereto la possiamo considerare l’unico museo al mondo fondato da un artista futurista.
La Casa d’Arte Futurista è stata riaperta al pubblico nel 2009, dopo un lavoro di recupero e rivalutazione degli spazi, nonché riorganizzazione del ricco patrimonio che l’artista lasciò alla sua morte.
Il percorso di visita

All’interno della Casa d’Arte Futurista ogni dettaglio dell’arredo è stato curato da Depero stesso: mobilio, mosaici, suppellettili, decorazioni alle pareti e quadri.
Per chi visita questo luogo è l’occasione non solo di conoscere la produzione dell’artista, ma anche di capire meglio la poetica, le tematiche e i campi d’azione del movimento futurista.
Salendo le scale verso il primo livello ci si trova faccia a faccia con Fortunato Depero in un autoritratto, Diabolicus, dove l’autore si ritrae in abiti da montanaro con alle spalle Dolomiti svettanti come grattacieli.
Tra le opere principali in questa sala il Libro Imbullonato. La teca che lo conserva è anch’essa un’opera di design con dettagli che rimandano sempre al bullone, riferimento alla tecnologia e alle moderne tecniche costruttive.
Il Futurismo si presentò al pubblico come movimento artistico totale che abbracciava tutte le discipline compresa la scrittura.
Il Libro Imbullonato Depero Futurista è emblematico per l’uso inconsueto dei caratteri tipografici, l’impaginazione, e la rilegatura fatta con due bulloni di metallo.
Nel 1928 Fortunato e sua moglie Rosetta si trasferirono per due anni a New York, dove tentarono invano di realizzare una versione americana della Casa d’Arte Futurista.
Nonostante il fallimento del progetto, questo viaggio alimentò ulteriormente la visione progressista del nostro artista che vide con i suoi occhi la moderna società americana, con le sue architetture all’avanguardia.
Di ritorno a Rovereto, Depero tornò a lavorare alla sua Casa d’Arte, personalizzandola ulteriormente.
A questo periodo risale la sala totalmente dedicata a Rovereto, dove campeggiano i tre grandi pannelli che ritraggono in chiave futurista i simboli principali della cittadina: la Campana dei Caduti, il Castello, la parrocchia principale.
Questi tre elementi tradizionali del territorio fanno parte di un paesaggio moderno meccanizzato con grattacieli e linee diagonali svettanti verso l’alto, popolato di esseri umani rappresentati come automi che impugnano le armi.
Le tarsie in panno

Tra il 1920 e il 1940 la Casa d’Arte Depero di Rovereto si trasformò anche in un laboratorio artigianale femminile.
Su cartoni disegnati da Depero, e sotto la direzione esecutiva della moglie Rosetta, un gruppo di donne operaie hanno realizzato un fantastico mondo di stoffa.
Panni di lana colorati cuciti a mano formano le campiture di questi “mosaici”, che ebbero grande successo all’Exposition Internationale des Arts Dècoratifs di Parigi e all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
Attualmente questo grande lavoro collettivo costituisce il nucleo più prezioso del museo.
Fortunato Depero e il teatro

Una larga produzione di Fortunato Depero e del suo laboratorio di Rovereto comprende anche il teatro.
Questa disciplina fu molto cara ai futuristi, perché permetteva una maggiore sperimentazione sotto diversi punti di vista: dai costumi alle scenografie, fino alle tecniche di recitazione tendenti all’improvvisazione e alla provocazione dello spettatore.
Il lato ironico e giocoso di Depero spicca maggiormente nel suo Teatro Plastico popolato da marionette dai movimenti meccanici tra i quali possiamo riconoscere anche un ritratto di Marinetti, fondatore del movimento futurista.
Depero e la pubblicità: il successo del Campari

Forse non tutti sanno che il design della bottiglia del Campari è stato ideato proprio da Fortunato Depero. La bottiglietta conica monodose, a forma di calice rovesciato, è ancora oggi uno dei simboli del design italiano.
L’attività pubblicitaria fu un aspetto fondamentale del soggiorno di Depero a New York. Disegnò anche le copertine di alcune riviste di moda americane come Vogue e Vanity Fair.
Con la milanese Campari fu un sodalizio che durò diversi anni.
Non disegnò solamente la bottiglia, ma anche diverse grafiche pubblicitarie, mettendo in atto una vera e propria strategia di comunicazione degna di una moderna agenzia.
Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto: informazioni pratiche

La Casa d’Arte Futurista Depero si trova in via Portici, nel centro storico di Rovereto.
Il biglietto intero costa 7 euro, ma è possibile acquistare anche un biglietto integrato di 14 euro che include la Casa d’Arte Futurista, Mart e Museo Civico di Trento.
Non dimenticare che questo museo fa parte del circuito del Museum Pass di Trento e Rovereto.
Pensa che Fortunato Depero è stato uno dei primi artisti che ho studiato a scuola: mi sono innamorata fin da allora dei suoi poster pubblicitari e degli arazzi fatti a mano da Rosetta (la moglie di Fortunato) e il suo team. Sai che il mese scorso ho partecipato ad una visita guidata nel museo ma anche attraverso Rovereto toccando i luoghi dove l’artista ha lavorato e vissuto?
che bello! Io partecipai solo ad una visita dentro la Casa Museo. Gli arazzi sono molto belli!