L’arte urbana è diventata ormai a tutti gli effetti uno strumento importante di rigenerazione e riqualificazione delle realtà urbane.
Allo stesso tempo viene usata sempre più spesso come strumento di valorizzazione dei borghi più piccoli e meno conosciuti, che attraverso la realizzazione di queste opere d’arte a cielo aperto possono godere di una rivalutazione turistica.
Da nord a sud Italia, molti piccoli borghi hanno investito nella street art avviando progetti e festival che in alcuni casi hanno raggiunto il ventennio di esistenza.
Arte Urbana
Sembrano lontanissimi gli anni Ottanta del secolo scorso, quando la street art era ancora equiparata ad atti di vandalismo.
Gli artisti della strada, i writers, iniziarono a prendere coscienza di loro stessi. Una parte non volle più essere apprezzata esclusivamente dal proprio ambiente, ma iniziò ad avere l’esigenza di comunicare alla società.
I primi street artist scelsero le strade e i muri per creare opere che avessero un impatto sul pensiero comune. Tematiche sociali, a volte scomode, vennero messe alla pubblica fruizione sui muri delle città, attraverso grandi opere dai colori e dall’estetica gradevole, ma senza il permesso dell’autorità.
Il grande pubblico inizia piano piano ad apprezzare. Lo street artist affina la sua capacità nel disegno e la propria tecnica artistica.
La street art diventa sempre più “bella” per la società, ma permane il tono di sfida contro l’autorità: il bello non ha bisogno di richiedere permessi o autorizzazioni.
Il web, e soprattutto i social network, hanno accelerato in maniera esponenziale la diffusione e la condivisione di queste nuove opere d’arte. Inevitabilmente anche le autorità devono prenderle in considerazione.
Nonostante esistano ancora writers e street artists che preferiscono operare esclusivamente nelle strade in forma illegale, oggi l’arte urbana ha messo da parte la sua componente di illegalità.
Spesso le opere sono commissionate dalle autorità, dai privati o dai comitati cittadini. Sono finanziate da gallerie d’arte o istituzioni museali, spesso realizzate nell’ambito di festival o eventi culturali.
L’arte urbana dalla città ai borghi
Dalle grandi città, dalle stazioni delle metropolitane e dai vagoni dei treni, l’arte urbana arriva anche nei borghi più piccoli.
L’arte urbana viene scelta per dare nuova linfa a luoghi meno noti e lontani dalle principali rotte turistiche. Storia locale, tradizioni e mestieri antichi diventano così i nuovi soggetti di questa forma d’arte che in pochi anni ha subìto una radicale trasformazione e diversificazione.
Spesso sono gli artisti visivi “tradizionali” che si cimentano nella tecnica del muro dipinto, uscendo dalle tele e affrontando le grandi dimensioni delle facciate degli edifici.
L’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, offre molti itinerari legati alla street art.
Qui di seguito ti lascio una mia piccola selezione di arte urbana nei borghi italiani, ma ti invito a scrivere nei commenti qualsiasi altra realtà di tua conoscenza.
Cibiana di Cadore

Cibiana di Cadore si trova in Veneto, in provincia di Belluno.
Dal 1980 la storia e le tradizioni di questo borgo di meno di 400 abitanti, sono raccontate sui muri delle case.
L’intuizione di Osvaldo da Col e del pittore Vico Calabrò è stata quella di non dipingere subito tutte le case del borgo, ma di realizzare poche opere ogni anno.
In questo modo è stato possibile prolungare la notizia nel tempo e portare curiosi ogni anno a visitare questo piccolissimo borgo.
La processione del Corpus Domini; il trasporto dei tronchi a valle con la slitta; le storie dei cittadi emigrati altrove per cercare lavoro; balie, fornai, carboani, ritratti di persone che non ci sono più.
A Cibiana l’arte urbana è servita a contrastare la dispersione del tempo e della memoria.
Oggi i murales sono una sessantina distrubuiti nelle tre frazioni di Cibiana.
Le mani sono principalmente quelle di artisti locali ai quali, nel tempo, si sono affiancati anche artisti provenienti da altre nazioni.
Usseaux

Usseaux, in provincia di Torino, è inserito tra i Borghi più Belli d’Italia e conta meno di 200 anime.
La vita contadina e il legame forte con la natura sono i temi principali delle decorazioni dipinte sui muri delle antiche case del borgo.
I visitatori sono accolti dalla mappa, anch’essa dipinta, all’ingresso del paese.
La produzione del pane è una tipicità di Usseaux, ed è ovviamente uno dei soggetti principali dei murales, accanto al lavoro nei campi e ad altri momenti quotidiani della vita di montagna.
Seguire l’itinerario dei murales di Usseaux permette di osservare anche un antico borgo di montagna con l’antico mulino ancora funzionante, e le case settecentesche in pietra e legno ben conservate.
Vernante, la Città di Pinocchio

Per gli amanti dell’illustrazione non sarà nuovo il nome di Attilio Mussino. Probabilmente siamo in molti ad avere a casa, ereditata dai nonni o dai genitori, un’edizione di Pinocchio con le sue illustrazioni.
Vernante è stato il borgo di adozione di Mussino, che qui si trasferì per amore, e qui è stato sepolto alla sua morte. Si trova a 20 km da Cuneo sulle Alpi piemontesi e gli abitanti non arrivano a 1200.
Nel 1989, due pittori locali conosciuti con gli pseudonimi di Carlet e Meo, hanno deciso di omaggiare il maestro, dipingendo sui muri delle case riproduzioni delle illustrazioni della favola di Pinocchio.
Il progetto è ancora in corso d’opera e ha superato i 150 murales.
Il successo è stato tale che dal 2005 il borgo di Vernante ospita il Museo di Attilio Mussino, dove sono conservati studi, disegni e dipinti dell’artista oltre alle edizioni da lui illustrate.
Dozza

Il Festival del Muro Dipinto di Dozza risale addirittura al 1960, e ancora oggi è un appuntamento importante per gli amanti dell’arte urbana.
Siamo in Emilia Romagna, a 30 km da Bologna.
Oggi è probabilmente impossibile trovare una casa del borgo di Dozza senza un dipinto o un murales. Dalla prima edizione sono oltre 200 gli artisti che hanno partecipato, da Sebastian Matta, Aligi Sassu, Remo Brindisi, fino alle nuove generazioni con Ericailcane, Flavio Favelli, Moneyless e Eron, solo per citare alcuni nomi.
Il Festival nel tempo si è evoluto adattandosi ai linguaggi espressivi del mondo contemporaneo. Sono state coinvolte non solamente le strade del centro storico di Dozza, ma anche la vicina frazione di Toscanella.
Dal 2006 la Rocca di Dozza è diventata sede del Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto.
Borgo Sant’Angelo a Viterbo

Foto fonte: Sant’Angelo “Il Paese delle Fiabe” Facebook fanpage
Risale al 27 novembre 2017 l’inaugurazione del primo murale del borgo di Sant’Angelo di Roccalvecce, frazione di Viterbo.
Il Murale è quello dedicato ad Alice nel Paese delle Meraviglie di Tina Loiodice, che nell’orologio segna le 11 e 27 minuti, a ricordare la data di avvio della trasformazione del borgo in un vero e proprio Paese delle Fiabe.
L’obiettivo era quello di ripopolare il borgo quasi abbandonato e bloccare l’avanzamento del degrado e della desolazione. Tutto è partito dal basso, con l’istituzione dell’associazione ACAS e finanziamenti dai cittadini e dai proprietari delle stesse case dipinte.
Dopo Tina Loiodice sono arrivati altri artisti, soprattutto donne, e nuovi murales e, alla fine, anche il riconoscimento delle istituzioni.
Oggi le favole raccontate sui muri di Sant’Angelo sono molte: Hansel e Gretel, Peter Pan, Il Libro della Giungla, Il Brutto Anatroccolo, La Piccola Fiammiferaia.
Grazie al successo che il progetto sta avendo è stato anche creato il Sentiero dei Castelli e delle Fiabe, che collega il Borgo Sant’Angelo con la vicina località di Celleno.
Borgo Universo ad Aielli

Foto fonte: Borgo Universo Facebook fanpage
Al 2017 risale anche il progetto Borgo Universo realizzato ad Aielli, in Abruzzo.
Nato come rassegna culturale, si è trasformato in breve tempo in un festival di successo dedicato alla street art, che ha visto la partecipazione di importanti nomi come Millo, Ericailcane e Okuda San Miguel.
Aielli è un borgo medievale, facente parte del Parco Regionale Sirente-Velino. Fino al 2017 noto per la Torre delle Stelle, risalente al XIV secolo, oggi osservatorio astronomico e suggestivo punto panoramico sulla piana del Fucino.
Grazie a Borgo Universo, alla Torre ora si arriva percorrendo un itinerario colorato che ha fatto molto parlare di questo piccolo comune di montagna.
Ogni anno, tra luglio e agosto, nuovi artisti sono chiamati ad arricchire questo museo a cielo aperto. Il pubblico è accolto con una serie di eventi e visite guidate.
La valle più dipinta d’Italia: Sant’Angelo le Fratte e Satriano di Lucania

Termino in Basilicata questo breve tour dedicato all’arte urbana nei borghi italiani.
I comuni in realtà sono tre: Sant’Angelo le Fratte, Satriano di Lucania e Savoia di Lucania, accomunati da un’unica associazione dal nome Arte per la Valle, nata con lo scopo di tutelare e catalogare gli oltre 400 lavori realizzati in quella che è stata definita la “valle più dipinta d’Italia”.
Tutto è partito da Sant’Angelo le Fratte nel 1992, quando si è deciso di raccontare, attraverso la pittura murale, la storia e le tradizioni del borgo.
Uno dei soggetti principali è Juan Caramuel y Lobkiwitz, vescovo a Sant’Angelo dal 1657 al 1673. Aristocratico, matematico ed esperto astronomo, aprì proprio qui una tipografia.
Non solamente murales: nel tempo il borgo è diventato un vero e proprio centro artistico dove hanno lavorato anche molti scultori le cui opere sono visibili lungo le vie del paese.
Dal 1998 l’arte del murales è arrivata anche al vicino comune di Satriano di Lucania, che ha deciso di omaggiare il pittore cinquecentesco Giovanni di Gregorio, detto il Pietrafesa, che qui ha avuto i natali.
Sono anche io convinta che l’unione tra street art e borghi dimenticati crei un matrimonio unico e duraturo: alcuni luoghi riprendono vita, attirando turisti e curiosi. Conosco solo Dozza e Vernante, e sono meravigliose. Per le altre, programmerò…
Anche io devo ancora visitarli tutti, e ce ne sarebbero anche altri!
La street art dona un’anima ai borghi dimenticati e non solo. Io ho iniziata a rivalutarla e apprezzarla quando mi sono trasferita a Bristol, città natale di Banksy, ora in ogni luogo che visito la cerco.
Direi che Bristol è un’ottima scuola per conoscere la street art! Che bello!
Tra i luoghi di cui hai parlato conoscevo solo Dozza. Mettono davvero allegria questi murales e rendono il paese davvero speciale.
contribuiscono anche alla valorizzazione turistica del borgo
Che bellezza, amo la street art e l’idea di dare nuova vita a dei piccoli borghi tramite essa. Di quelli descritti nell’articolo ho visto solo Cibiana, spero di poter vedere presto anche gli altri.
anche a me piacerebbe fare un bel giro da nord a sud Italia per vedermeli tutti questi borghi!