Al Fahidi, il quartiere storico di Dubai

Al Fahidi Dubai

Al Fahidi è un frammento della Dubai tradizionale sopravvissuta allo sviluppo urbanistico degli anni Settanta.

Si trova nel distretto di Bur Dubai, sponda ovest del Creek, e conserva l’aspetto della tipica città araba con gli edifici bassi color sabbia e le caratteristiche torri a vento.

Un dedalo di viuzze strette e coperte da teli di stoffa garantiscono passeggiate all’ombra, alla scoperta delle radici storiche di Dubai.

Dubai prima di Dubai

ricostruzione di una antica capanna di paglia
ricostruzione di una antica capanna

Anche se gli Emirati Arabi Uniti, di cui Dubai fa parte, esistono ufficialmente solamente dal 1971, c’è una storia precedente che racconta di tribù nomadi, di viaggiatori e di mercanti.

Nel XVIII secolo l’area occupata dagli Emirati Arabi, diventò una zona cruciale per le rotte navali tra la Gran Bretagna e l’India, nonostante le minacce della tribù Qawasim.

Per tutelare il monopolio commerciale della Compagnia delle Indie Orientali, la Gran Bretagna fece fronte alle minacce delle tribù e dei pirati con un intervento militare, che si concluse con la costituzione degli Stati della Tregua.

All’inizio del XIX secolo, nell’area che poi diventerà la grande metropoli del Burj Khalifa, si trovava uno stanziamento di circa 1200 persone che vivevano per lo più dentro capanne dal tetto di paglia.

Un piccolo forte venne costruito a protezione di questo modesto centro abitato, oggi conosciuto come Forte Al Fahidi, sede del Dubai Museum e attualmente edificio più antico della città.

Il 1836 è l’anno in cui si afferma la dinastia Maktoum, ancora oggi alla guida del Paese, che iniziò ad imporre Dubai come potenza politica ed economica.

Mentre l’economia interna si sviluppava grazie alla pesca delle perle, la politica e l’economia estere erano sempre più controllate dalla Gran Bretagna, la quale in cambio garantiva protezione agli emiri.

Al Fahidi o Bastakiya: un po’ di storia

Dubai, Al Fahidi e imbarcazioni tradizionali
Al Fahidi, Dubai

Al Fahidi e Al Bastakiya sono i due nomi della stessa zona di Dubai. Solo che il primo è il nome più moderno, mentre il secondo è il nome originale.

Bastakyia nacque nel momento in cui lo sceicco Maktoum bin Hasher, alla fine dell’Ottocento, decise di fare un balzo avanti in campo economico, approfittando della crisi dei commercianti del porto di Lingah in Iran.

Spinti dalle tasse e della pressione del governo centrale iraniano, la comunità dei mercanti del fiorente porto di Lingah iniziò ad abbandonare la terra d’origine.

Dubai si aprì loro come una allettante alternativa, dove vennero aboliti i dazi doganali, e offerti gratuitamente appezzamenti di terreno, per poter costruire nuove abitazioni.

Un nutrito gruppo di cittadini iraniani provenienti da Bastak, quindi, si stabilì a Dubai, costruendo il nuovo quartiere con le caratteristiche abitazioni e le torri a vento.

Quello che la comunità iraniana importò è stato un modello urbanistico più avanzato rispetto alle capanne col tetto di paglia, oltre ad un nuovo sistema sistema commerciale più saldo e proficuo.

Con il grande sviluppo edilizio iniziato negli anni Settanta, Bastakiya venne progressivamente abbandonata fino ad essere quasi demolita nel 1989.

Provvidenziale fu la visita del principe Carlo d’Inghilterra, che chiese di vedere anche Bastakyia sollecitato dall’architetto britannico Rayner Otter, e propose al comune di Dubai di preservare quello che ne restava come patrimonio storico.

Cosa vedere ad Al Fahidi

XVA Gallery Dubai
XVA Gallery, Dubai

Quello che vediamo oggi dell’antica Bastakyia è frutto quindi di un’opera di recupero avviata negli anni 2000, che ha reso Al Fahidi una delle zone più interessanti di Dubai.

Nessuno vive più qui, ma tutti gli edifici sono stati convertiti in ceffetterie, gallerie, musei e centri culturali.

Le antiche case sono state restaurate, ma conservano l’aspetto tradizionale, con i mattoni ocra composti di corallo e il rudimentale sistema di condizionamento prodotto dalle numerose torri a vento.

Insieme alla contigua Al Shindagha, Al Fahidi è da considerarsi il centro storico di Dubai.

Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding

Il SMCCU – Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding ha sede a Bastakyia ed è nato proprio con l’intento di abbattere le barriere culturali e linguistiche tra emiratini e stranieri.

Il suo supporto è rivolto non solamente ai turisti di passaggio, ma anche e soprattutto ai numerosi stranieri residenti a Dubai, che in percentuale superano di gran lunga i locali.

Tramite il SMCCU è possibile visitare la Jumeirah Mosque, l’unica moschea di Dubai aperta ai turisti.

Musei di Al Fahidi

Ad Al Fahidi ci sono diversi piccoli musei come il Museo del Caffè, il Museo Numismatico e il Museo Filatelico, tutti ad ingresso gratuito.

Nella stessa piazzetta del Museo Filatelico affacciano anche la moschea Al Farooq e l’Architectural Heritage Department.

Io consiglio una sosta nella piazza per godere un po’ della vista e del contrasto tra gli edifici tradizionali che la costeggiano, e l’architettura ultra moderna che si vede oltre il Creek.

Arte contemporanea

XVA Gallery, Dubai quartiere Al Fahidi
XVA Gallery, Al Fahidi

Ho già scritto a proposito dei principali distretti e quartieri dedicati all’arte contemporanea a Dubai.

Tuttavia, anche ad Al Fahidi si trova qualcosa di interessante, a partire dalla storica Majlis Gallery, una delle gallerie d’arte di Dubai di più vecchia data.

Inoltre, alcune delle case sono state trasformate in Art Hotel, dove è possibile entrare per ammirare arte contemporanea accostata all’architettura dei tradizionali cortili arabi, come XVA Gallery – Art Hotel & Café.

Forte di Al Fahidi

Vale la pena spingersi fino al Forte di Al Fahidi passando per il frammento delle antiche mura di Dubai.

Attenzione però: per “antico” intendo sempre inizio del XIX secolo!

La cinta muraria inglobava Al Fahidi, il Forte e le case residenziali, e anticipò la seconda cinta costruita costruita a Deira (l’altra sponda del Creek) nella metà del XIX secolo.

Anche qui è interessante notare in sezione i materiali costruttivi, composti di gesso e mattoni di corallo.

Il Forte di Al Fahidi è l’edificio più antico di Dubai che ancora resiste tra gli alti grattacieli contemporanei.

Risalente alla fine del Settecento oggi è la sede del Dubai Museum, che al momento della mia visita era purtroppo chiuso per lavori di restauro.

Il museo costituisce un punto di partenza se si vuole conoscere a fondo la storia della città, perché offre una panoramica completa delle tradizioni, dei mestieri, e della cultura di Dubai: dai pescatori di perle alla falconeria; dalle spezie all’artigianato; dall’architettura tradizionale, all’abbigliamento fino alla religione.

Come raggiungere Al Fahidi

scorcio di AL Fahidi con la caratteristica torre al vento

Essendo una zona che incuriosisce molto turisti e viaggiatori, Al Fahidi è facilmente raggiungibile in diversi modi:

  • Metropolitana: linea verde, la fermata si chiama proprio Al Fahidi
  • Taxi: una vera e propria comodità a Dubai, soprattutto per i periodi più caldi quando il solleone non permette di muoversi troppo a piedi. Contro ogni aspettativa i taxi a Dubai sono economici e si trovano facilmente a qualsiasi ora. Per fare un esempio pratico, ho pagato alcune corse 5 euro che, almeno per chi vive a Roma come me, è inimmaginabile. In un viaggio a Dubai sono utilissime le applicazioni Uber e Careem.
  • Open Bus: i bus turistici a Dubai aiutano ad affrontare al meglio caldo, distanze e difficoltà linguistiche. In una giornata si possono toccare gli highlights della città compresa Al Fahidi. Il sistema Hop On Hop Off, inoltre, permette di scendere nelle fermate che maggiormente interessano per poi risalire sulla corsa successiva.

8 commenti su “Al Fahidi, il quartiere storico di Dubai”

  1. È stata una delle tappe che mi hanno colpito di più , soprattutto perché le vie , strette e dalle mura alte, erano deserte . Mi ha ricordato molto le antiche Medine che ho attraversato in numerose città .

  2. Visitare questa parte della città permette di rendersi conto che anche Dubai ha un passato. Il Forte dev’essere sicuramente una grande testimonianza di ciò che rappresentava questo posto nei secoli scorsi.

  3. Interessante la parte di innesco della zona e cioè la sua creazione in seguito alla migrazione iraniana e alla prontezza di Dubai di coglierne potenziale. E’ ammirevole e importante diffondere questi articoli perchè si ha l’idea che a Dubai ci siano solo grattacieli. Anche se impattano molto c’è la volontà di tutelare il passato e questo quartiere ne è la prova vivente.

  4. Ti ringrazio perché sul momento non avevo assimilato quasi nulla di tutte queste preziose informazioni. Forse era il caldo o la mia proverbiale distrazione! 🙂 Ho fatto leggere anche a mio marito per spiegargli un po’! Ps: ma che bella quella foto che ti ho fatto 😀 💖

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